sabato 23 maggio 2015

► Diritti Civili e Diritto alla Salute


Autismo
In ambito politico molto spesso per darsi un tono si tirano in ballo i cosidetti "Diritti Civili", e si fa a gara a chi ne elenca di più e a chi tira fuori i più stravaganti per fare esempi di società civile. Peccato che tutti, ma proprio tutti nessuno escluso, saltino a  piedi pari il diritto civile n°1, il diritto civile per eccellenza, il diritto civile che riguarda tutti, uomini e donne, vecchi e bambini, bianchi e di colore, etero e gay, il Diritto alla Salute. Più facile farsi belli coi diritti civili di nicchia, che non combattere per qualcosa che riguarda tutti, ma contrasta con gli interessi di Lobby, Potentati vari, grandi multinazionali, ecc ecc ecc ...

Lo scorso 2 Aprile si è svolta la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell'Autismo, una patologia in drammatico aumento, su cui c'è ancora moltissimo da fare, ma che  "molto" si sa già... ma di questo i politici non parlano!!!

Questa la riflessione del Dott. Agostino Di Ciaula, Medico ISDE:

Il 2 aprile, è la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell'Autismo, sancita dall'Assemblea Generale dell'ONU. L’ANSA ha pubblicato con clamore questa notizia: “Autismo: individuata la causa in un caso su tre, è genetica”. La vera notizia però non è questa. Questa è ipocrisia. Siamo passati da un caso ogni 150 bambini nel 2000, ad un caso ogni 68 bambini nel 2010. La vera notizia è che c’è una vera e propria epidemia di autismo non spiegabile con mutazioni genetiche, che avvengono in intervalli temporali molto più lunghi. La vera notizia è che a Marzo 2015 è stato pubblicato un ulteriore studio (Raz et al, Environ Health Perspect) che dimostra come l’esposizione all’inquinamento atmosferico durante la gravidanza aumenta il rischio di generare bambini con autismo. Solo l’ultima di una serie di evidenze sui rapporti causali tra ambiente e autismo che ci impone di abbandonare l’ipocrisia delle false notizie e delle false celebrazioni. Se davvero vogliamo avere consapevolezza dell’autismo iniziamo a cambiare il nostro parametro per misurare sviluppo e civiltà, che non può basarsi sul protezionismo delle lobby e sui profitti che questo genera. La misura del grado di sviluppo e di civiltà deve basarsi sul rispetto che siamo in grado di garantire ai nostri bambini e alle generazioni future. Tutto il resto non conta.

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