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P.S. 1) che fine hanno fatto i caprioli???
Altra nota tanto dolente quanto importante, la Valle dei Caprioli non si chiamava così per caso, ma bensì perchè all'interno, non so in che numero, vi vivevano liberi ed indisturbati un tot di questi simpatici animali...
Come sono stati catturati? dove sono finiti? ... sono forse da andare a cercare nel frigorifero di qualcuno coinvolto nella vicenda???...
Personaggi ed interpreti di questa squallida vicenda...
Chi vendeva : Società Cooperativa Agricola Sorgeva, proprietaria di circa 3.000 ettari di terreno in passato sembra ne abbia avuti in proprietà anche il doppio, si trova in una delicata posizione finanziaria... di qui la necessità di vendere terreno per ottenere liquidi e di sbarazzarsi di un'area non più redditizia o remunerativa, come probabilmente lo era in passato... se quest'area non era più funzionale al progetto Sorgeva e così piccola era così "fastidiosa" da doverla vendere, la domanda sorge spontanea: quando riceveva fondi pubblici per l'oasi, andavano investiti tutti nell'oasi o una volta ricevuti prendevano altre vie???... sarebbe interessante poterlo appurare... 40 su 3000, è poco più dell' 1%...
Chi ha comprato:.. misteriosi e fantomatici imprenditori e latifondisti veneti... nessuno li nomina, nessuno sa chi sono... l'unico indizio che ho trovato in rete è questo...«Al sopralluogo era stata invitata anche la società agricola Curzio, responsabile della distruzione dell’oasi, ma questa non si è presentata» tratto da La Nuova Ferrara del 10 Agosto u.s....; cercando in rete "Società Agricola Curzio" quasi nulla ho trovato, ma nel quasi nulla questa società risulta avere sede legale nel Ferrarese, quindi.... chi sono questi? omonimi che non c'entrano nulla?... agiscono per conto terzi e coprono i terzi?... o semplicemente sono venete le persone fisiche, ma con solidi legami nel ferrarese???... visto il loro comportamento e trovando alquanto inverosimile che non sappiano leggi, regole e disposizioni sui territori che lavorano, come mai si comportano in maniera così arrogante senza accettare gli inviti ed andando avanti imperterriti nei loro lavori come se nulla fosse??? chi o cosa da loro questa sicurezza??... da chi o cosa sono protetti??? e soprattutto: possibile che nella fase di compravendita le due ditte non si siano parlate riguardo l'Oasi??? se chi ha comprato non era interessato all'Oasi, perchè comprarla per spendere dei soldi nel ri-convertirla a terreno agricolo? mah!!! sono tante le domande senza risposta...
chi doveva vigilare ed impedire lo scempio: "Cooperativa le Tre Scimmiette" non vedo, non sento, non parlo... io non c'ero e se c'ero dormivo con la benda agli occhi ed i tappi alle orecchie, composta da Consiglio comunale di Portomaggiore e Consiglio Provinciale di Ferrara... qualcuno se l'è presa con l'assessore all'ambiente di Portomaggiore, Alex Canella, chiedendone pure le dimissioni.... personalmente le sue giustficazioni (vedi commenti dell' altro post su questa vicenda) non mi hanno convinto neanche un po, mi è sembrato più preoccupato di tutelare il buon nome dell'amminastrazione, che incazzato per l'accaduto... e lo trovo inadeguato al suo ruolo, ma il Sindaco di Portomaggiore dov'era e dov'é???... troppo di poco conto la faccenda per occuparsene di persona? oppure ha ricevuto ordini dall'alto di non occuparsene e di lasciar perdere??... lo stesso dicasi per assessore all'ambiente o chi per lui e il presidente della provincia, dov'erano?? Dove sono??? Cosa stanno facendo, visto che nell'area si continua a lavorare come se fosse tutto in regola???.... se non altro Alex Canella ci sta mettendo la faccia e pare sia l'unico ad esserci, al contrario dei suoi superiori, e per questo, pur nella diversità di vedute, ha tutta la mia solidarietà!
Assenti ingiustificati e latitanti ("ma si sapeva"!): a parte Delta-Natour, piccola associazione privata, dove sono e dov'erano le associazioni ambientaliste in genere?... lipu, wwf, legambiente, ecc ecc dov'erano e dove sono???... ah già dimenticavo... loro sono altrove... dove c'è bisogno di loro, loro sono sempre altrove... l'unica cosa trovata in rete è un comunicato dei Verdi, che fra l'alto fa riferimento ad un altra oasi nelle vicinanze inducendo all'errore chi legge e non conosce i posti... per inciso nel comunicato, non si faceva cenno a nessuna azione da intraprendere per salvare l'oasi... complimenti e continuate così, se un giorno la natura avrà finalmente il suo giusto riconoscimento non sarà certo grazie agli "ambientalisti" o pseudo tali....
Altri assenti ingiustificati, latitanti e dispersi: Parco Delta Po, di cui si potrebbe provare a chiedere l'aiuto di "chi l'ha visto", ente turismo, idem.... c'è chi gli ha scritto, non si son degnati nemmeno di rispondere... se ho dimenticato qualcuno lo aggiungerò.... ah dimenticavo...
Personaggi occulti rimasti nell'ombra:... non è dato a sapersi, ma è lecito pensare che ci possano essere...
Infina una menzione per Riccardo Gennari di
Delta Natour, che sembra essere l'unica persona che abbia tentato di fare qualcosa, e che tenta di tenere accesa l'attenzione sulla vicenda per far si che chi ha sbagliato paghi!!!
in attesa di ulteriori sviluppi e notizie, qui i servizi apparsi su La Nuova Ferrara riguardo la vicenda....
"Dopo alcuni decenni dalla sua costituzione è stata distrutta l’oasi che si trovava in località Trava nel Mezzano. Era un esempio importante di come, in un ambiente di recente bonifica, sia sufficiente aprire e tenere a regime degli specchi d’acqua per ripristinare gli habitat naturali storici. L’oasi, appena terminata, era stata spontaneamente popolata da numerosi avicoli, fra cui oche e cicogne, e da altri selvatici che da molto tempo non erano più di casa nel ferrarese; i caprioli erano poi stati introdotti per abbassare la popolazione all’interno del Boscone della Mesola. L’operazione abbastanza originale, non solo tante le riconversioni in zona di bonifica da coltivato a ripristino ambientale, ha avuto a suo tempo una grande rilevanza internazionale, sono arrivati riconoscimenti da parte dell’UE e visite da parte di molte delegazioni, anche dall’estero. Ha rappresentato pure un esempio di come può funzionare un lagunaggio per ridurre l’eutrofizzazione delle acque; infatti il carico d’azoto delle acque provenienti dal Cincondariale, nei pochi giorni di percorrenza all’interno dell’oasi, veniva notevolmente abbattuto dalla fitodepurazione."
Questo è invece l'inizio di un articolo pubblicato precedentemente sullo stesso Blog...
"A proposito dell’oasi della Trava bene hanno fatto il Comune di Portomaggiore e la Provincia di Ferrara ad intervenire immediatamente per il ripristino della legalità e delle condizioni in cui si trovava l’oasi, per ribadire che gli interventi nelle aree di Natura 2000 (come il Mezzano) devono essere attentamente valutati dagli organi preposti alla loro tutela..... ecc ecc..."
Lasciando stare per il momento che in realtà Comune e Provincia hanno assistito alla distruzione dell'oasi ed i loro interventi non son serviti a niente, colui che ha redatto l'articolo lo sa di cosa parla e scrive?... Non conosco perfettamente i confini esatti di dove inizia il Mezzano e dove finisce La Trava, è pure possibile che il mio segnaposto sulla cartina sia sbagliato e La Trava, faccia parte del Mezzano, ma l' Oasi di cui si parla nell'articolo non c'entra niente con l' Oasi distrutta!!!... distanti 1,5 Km in linea d'aria, 3 km per la strada L'Oasi della Trava in Località Trava e L'ex Oasi del Capriolo nel Mezzano erano due entità completamente diverse, come si può facilmente evincere dalla cartina.... quisquilie, schiocchezze di piccolissia entità, ma se non sanno di cosa parlano come fidarsi di loro??? Concedetemi la cattiveria, ma non è che le due Amministrazioni pubbliche si sono recate nell' Oasi sbagliata ad effettuare i controlli?... Un altra puntualizzazione, i Caprioli; non ha nessuna importanza da dove venissero e perchè venissero proprio da lì, , era bello vederli ed ora non ci sono più... ma perchè scrivere che provenivano dal Bosco della Mesola, che in quel Bosco manco sanno cosa siano i Caprioli???... chiunque sia stato almeno una volta nel Boscone sa che gli Ungulati presenti sono Cervi e Daini, già c'è poco posto e molti problemi per loro, figuriamoci ci fossero anche i Caprioli... Piccole inesattezze, banali errori, il problema grave è che non c'è più l'oasi, ma sono queste piccole cose che fanno incazzare, perchè dovute a superficialità, incompetenza ed ignoranza, come si fa ad avere fiducia in chi non sa nemmeno le cose più banali?.... poi si da del disinformati agli altri....
P.S. si parla del ripristino, come di un rimedio al danno, ma il danno è stato fatto, ed anche ripristinando l'area, come è auspicabile che sia, non sarà mai come era prima, e ci vorranno anni perchè si riformi quello che è stato distrutto nel giro di una notte... in questi casi va bloccata la distruzione, il ripristino è comunque in parte una sconfitta! l'Oasi deve essere al servizio degli Animali, non deve servire agli umani per i loro "sporchi" interessi!!!
sabato 07 agosto 2010
Ma questa volta l'idea mi piace!!! il progetto consiste nell'utilizzare pannelli solari per creare parcheggi coperti dove lasciare l'auto all'ombra... resta però il solito dubbio... avanti di questo passo fra vent'anni avremo tonnellate su tonnellate di pannelli da smaltire ed ancora nessuno o quasi che si sia posto il problema di come smaltirli... "tanto abbiamo vent'anni per pensarci", è la risposta quasi univoca. Vogliamo cominciare a pensarci un po prima del 19° anno per favore???...
e poi quanto siamo sicuri che nei pannelli solari non ci sia nulla di tossico e dannoso per noi e per l'ambiente??? Fra qualche anno avremo pannelli ovunque, anche "al posto delle doghe di legno nel letto"... sarebbe davvero tragico scoprire fra dieci anni che si, i pannelli non sono avvelenati, ma nemmeno puliti puliti...
Un parco fotovoltaico nel parcheggio del Pala De Andrè, 480 posteggi coperti
Il Comune intende avviare una procedura di gara per concedere l'uso di una parte del parcheggio del Pala De Andrè ad un soggetto privato che vi realizzi un parco fotovoltaico con pannelli integrati in un sistema di pensiline copri auto per 480 spazi di sosta.
"Si tratta - affermano il sindaco Fabrizio Matteucci e l'assessore ai lavori pubblici Andrea Corsini - della prima iniziativa che andiamo a promuovere con questa modalità. Gli obiettivi sono chiari: aumentare l'offerta di parcheggi (coperti), e incentivare l'utilizzo di energie pulite tutto vantaggio dell'ambiente. Il Comune non sosterrà alcun costo per la costruzione e incasserà un canone dal soggetto che si aggiudicherà la realizzazione e la gestione. Il nostro auspicio è che questa nuova esperienza vada in porto felicemente così da poterla riproporre anche in futuro"
La delibera per l'avvio della gara, che è stata approvata ieri dalla giunta dovrà essere discussa e votata dal consiglio comunale.
La zona ritenuta più idonea, dopo una ricognizione su tutte le aree a parcheggio di proprietà del Comune, è quella fra il fabbricato delle biglietterie di ingresso al Pala De Andrè e via Trieste, esclusa la fascia di posteggio più prossima allo scolo Lama.
Si è pensato a una concessione ventennale, con la possibilità di una proroga di dieci anni.
Il progetto, oltre a produrre energia pulita, è in grado di offrire al territorio un'area attrezzata: circa 480 posti auto coperti su una superficie di circa seimila metri quadri.
In base al bando che si vuole proporre, tutti i costi inerenti la progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria del parco saranno a cura della ditta concessionaria, che dovrà avvalersi degli incentivi previsti dal decreto del ministero per lo Sviluppo economico del 19 febbraio 2007, cosiddetto Conto energia, curando tutto l'iter tecnico burocratico per ottenere tali incentivi, e dei proventi derivanti dalla vendita delle energia prodotta.
Si prevede che l'entità dell'investimento, rapportata ai proventi del Conto energia e derivanti dalla vendita dell'energia prodotta, possa raggiungere l'equilibrio finanziario nel giro di 15 anni circa, considerando la ridefinizione delle tariffe incentivanti per gli impianti che entrano in esercizio negli anni successivi al 2010, tenendo conto dell'andamento dei prezzi dei prodotti energetici e dei componenti per gli impianti fotovoltaici e visto le previsioni del nuovo decreto ministeriale (che deve essere ancora emanato) che fisserà le nuove tariffe.
L'aggiudicazione è prevista secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, con l'attribuzione di un massimo di 70 punti agli aspetti tecnici di progetto, un massimo di 10 a quelli gestionali e un massimo di 20 a quelli economici (canone di concessione annuo offerto).
tratto da Ravennanotizie.it del 04/08/2010
questo è il penltimo post riguardante il solare... manca solo un piccolo reportage personale che sto finendo di preparare, poi a meno di clamorose notizie nel bene o nel male, vorrei abbandonare un po' questo argomento... questo blog non è nato per fare la "guerra" al solare e almeno per il momento non intendo cambiargli destinazione d'uso.
Massa Lombarda -
C'era una volta Massa Lombarda città della pesca, campi a perdita d'occhio coltivati a frutteto.
C'era, perche' la nuova tendenza è il business del fotovoltaico: meno poderi verdi, e tanti pannelli per ricavare energia pulita.
Le richieste di autorizzazione arrivate agli uffici comunali sono per poco piu' di 70 ettari agricoli; alcuni gia' autorizzati, come il progetto della Zeppa, per un impianto che si estenderà su 10 ettari di terreno, per una potenza di 5 megawatt.
In corso di valutazione alla Conferenza dei servizi in Provincia, c'è poi il progetto di Pi.Vi.Energy, che ha chiesto di stendere pannelli solari per una potenza di 20 megawatt su oltre 53 ettari lungo via Vignole, spingendosi verso Bubano.
Nei cassetti del comune, ci sono poi altri piccoli progetti: uno con impianti a terra su 2 ettari all'angolo tra via Santa Lucia e via Palmiera (potenza di 250 kw); un secondo sulla Selice per quasi 2 ettari (e una potenza di 198 kw); un terzo e un quarto ad un tiro di schioppo dal Canale dei Mulini, su via Vignole, per due impianti rispettivamente di 2 ettari (e potenza di 999 kw) e 2 ettari abbondanti (e potenza di 999 kw).
In totale, dunque, sei progetti per 71 ettari di terreni che da agricoli, per una ventina d'anni almeno, si trasformeranno in produttori di energia.
Pannelli solari al posto di vigneti e frutteti.
"Guardiamo con attenzione a questi progetti - sottolinea il sindaco, Linda Errani - non puo' esistere una contrapposizione tra agricoltura e produzione di energie rinnovabili(1). Serve equilibrio, per questo stiamo lavorando come Unione dei comuni per un piano energetico che ponga dei limiti ben precisi".
Nell'attesa, il Comune di Massa Lombarda si e' dotato di un regolamento che prevede fidejussioni, in modo da garantirsi che una volta terminato il ciclo dei pannelli - in media 20/25 anni - questi vengano smantellati a spese dell'imprenditore. (2)
"Per impianti di potenza superiore a 1,5 megavatt - prosegue - siamo intenzionati a chiedere compensazioni a vantaggio della sostenibilità ambientale e della città". (3)
Altra soluzione possibile, per dare equilibrio alla distesa sui campi di impianti fotovoltaici, dirottare i pannelli sulle strutture.(4)
"Come pubblico abbiamo già realizzato 4 impianti, sul centro per l'infanzia, i magazzini comunali, il centro sportivo di Fruges e le scuole medie. A breve, un altro sarà posizionato sulle elementari Quadri. Con i nostri 4 impianti produciamo 52 kw di energia, spendendo meno di bollette e immettendo 20,80 tonnellate di CO2 in meno nell'aria all'anno".(5)
Tratto Da La Voce di Romanga - Lugo del 28/07/10
Considerazioni Personali...
Punto 1) Giustissimo che non ci siano contrapposizioni Agricoltura/solare, vediamo però che ciò non succeda perchè spariscono i campi... avanti di sto passo, fra meno di cinque anni qui in Romagna saranno più gli impianti solari che i campi coltivati!!!
Punto 2) Anche qui vediamo che non sia una versione riveduta e corretta della Robin Tax... sembra che paghino gli investitori, in realtà pagano i cittadini...
Punto 3) verrebbe da dire che le energie "pulite" son talmente ecologiche, che poi a fianco degli "ecomostri" devi fare qualcosa di realmente ecologico per compensare... mah... dico solo che se proprio bisogna rubare terra all'agricoltura, ben vengano le compensazioni ma evitiamo le "boiate" fatte a livello di immagine, a vantaggio di progetti concreti e mirati...
Punto 4) Ma va la!!! non ci si poteva pensare prima, e soprattutto mettere in atto questa strabiliante idea??? ... si parla sempre di impianti solari sui tetti, poi uno se li ritrova nei campi... vogliamo provare ad invertire la tendenza?
Punto 5) .. Bene, sono curioso di venirli a vedere... adesso come adesso sono più rari dell'oro gli impianti sui tetti...