«Oasi distrutta, fuori i colpevoli»
la Nuova Ferrara — 25 agosto 2010
PORTOMAGGIORE. La vicenda dello scempio ambientalistico con il quale è stata fatta sparire in località Trava l’oasi dei caprioli continua a fare discutere (un imprenditore veneto (nota mia.. curioso che non si nomini mai il nome degli acquirenti persone o società che siano e si resti sempre sul generico, ma che è un "mammasantissima"???) che nel corso di questi anni ha acquistato centinaia di ettari di terreno nel Ferrarese l’ha distruita, ndr). Roberto Badolato, capogruppo consigliare di «Insieme per Portomaggiore» affronta l’argomento: «Questa oasi era stata creata dalla cooperativa Sorgeva di Argenta attraverso finanziamenti erogati dalla Cee nell’ambito di un progetto di trasformazione dei territori da agricoli ad ambienti di protezione della biodiversità. Nelle scorse settimane si apprendeva, solo a disastro eseguito, della avvenuta compravendita di questi terreni, della loro bonifica e della conseguente cancellazione di questa area naturalistica. Con tale assurdo intervento - prosegue Badolato - si è fatto sparire un ambiente naturale di salvaguardia delle biodiversità in cui numerose specie di animali selvatici, di cui alcune rare, trovavano il loro habitat naturale grazie ad un territorio caratterizzato da zone umide e piccole macchie boschive sviluppatesi negli anni. In questo territorio erano stati introdotti, nell’ambito di un importante progetto faunistico, anche alcuni caprioli. Gli inconcepibili lavori di bonifica con l’abbattimento di alberi e la cancellazione delle macchie boschive si sono svolti nel periodo della nidificazione con tutte le deleterie comprensibili, negative conseguenze del caso per gli ospiti di questa oasi. Siamo in presenza di un territorio, come quello del Mezzano, che in base alle direttive comunitarie risulta zona a protezione speciale (Zps) e per la quale anche la più insignificante modifica richiede uno specifico studio di valutazione d’incidenza ambientale. Per questo interrogo i responsabili di riferimento al fine di conoscere - quali vincoli ambientali siano previsti e imposti a tutela delle oasi naturalistiche, da parte delle diverse amministrazioni territoriali; le dinamiche che hanno portato a tale assurda operazione distruttiva. Quali iniziative siano state intraprese al fine di ricercare responsabilità e colpe».
PORTOMAGGIORE. La vicenda dello scempio ambientalistico con il quale è stata fatta sparire in località Trava l’oasi dei caprioli continua a fare discutere (un imprenditore veneto (nota mia.. curioso che non si nomini mai il nome degli acquirenti persone o società che siano e si resti sempre sul generico, ma che è un "mammasantissima"???) che nel corso di questi anni ha acquistato centinaia di ettari di terreno nel Ferrarese l’ha distruita, ndr). Roberto Badolato, capogruppo consigliare di «Insieme per Portomaggiore» affronta l’argomento: «Questa oasi era stata creata dalla cooperativa Sorgeva di Argenta attraverso finanziamenti erogati dalla Cee nell’ambito di un progetto di trasformazione dei territori da agricoli ad ambienti di protezione della biodiversità. Nelle scorse settimane si apprendeva, solo a disastro eseguito, della avvenuta compravendita di questi terreni, della loro bonifica e della conseguente cancellazione di questa area naturalistica. Con tale assurdo intervento - prosegue Badolato - si è fatto sparire un ambiente naturale di salvaguardia delle biodiversità in cui numerose specie di animali selvatici, di cui alcune rare, trovavano il loro habitat naturale grazie ad un territorio caratterizzato da zone umide e piccole macchie boschive sviluppatesi negli anni. In questo territorio erano stati introdotti, nell’ambito di un importante progetto faunistico, anche alcuni caprioli. Gli inconcepibili lavori di bonifica con l’abbattimento di alberi e la cancellazione delle macchie boschive si sono svolti nel periodo della nidificazione con tutte le deleterie comprensibili, negative conseguenze del caso per gli ospiti di questa oasi. Siamo in presenza di un territorio, come quello del Mezzano, che in base alle direttive comunitarie risulta zona a protezione speciale (Zps) e per la quale anche la più insignificante modifica richiede uno specifico studio di valutazione d’incidenza ambientale. Per questo interrogo i responsabili di riferimento al fine di conoscere - quali vincoli ambientali siano previsti e imposti a tutela delle oasi naturalistiche, da parte delle diverse amministrazioni territoriali; le dinamiche che hanno portato a tale assurda operazione distruttiva. Quali iniziative siano state intraprese al fine di ricercare responsabilità e colpe».
...Vorrei porre l'attenzione al commento lasciato nel post del 17/08 u.s. da una Guardia volontaria del WWF Lombardo, il giorno 24/08 alle 16.41...
"Sinceramente c'è qualcosa che non quadra. Se come dice lei l'amministrazione era lontana da inciuci allora c'è stata incopetenza. Sono una guardia volontaria del WWF lombardia ed in più occasioni siamo riusciti a bloccare importanti lavori di distruzione/demolizione di immobili perchè si sarebbero distrutti nidi di rondine. In questo caso viene rasa al suolo 40 ettari di palude in pieno periodo riproduttivo con decine/centinai di nidi sicuramente anche di specie particolarmente protette e nessuno a pensato di far applicare la L.157/92 che punisce penalmente chi distrugge nidi o uccide pullus. Bastava inoltrare una denuncia alla procure e chiedere immediatame un incontro col PM. Un "semplice" vigile urbano o agente/ufficiale di Polizia giudiaria poteva immediatamente contattare il PM di turno, spiegare ciò che stava avvenendo e su delega del PM anche sequestrare il cantiere. Perplesso ed arrabbiato, vi saluto. "
24 agosto 2010 16:41
ogni commento od aggiunta è superflua... Comune di Portomaggiore e Provincia di Ferrara hanno nulla da dire in proposito???
P.S. Che fine hanno fatto i Caprioli?????...
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