Basta Emissioni Nocive (immagine di Francesco Cosentino) |
La proliferazione indiscriminata di centrali a Biomasse, quand'anche fossero tutte a Biogas, non sono affatto un bene per la comunità, sia livello sanitario che quello socio-economico!
Il Consigliere regionale dei Verdi Cardogna interviene sulla proliferazione di centrali a biogas nella Regione Marche.
Lo sviluppo delle energie rinnovabili è da sempre nel DNA dei VERDI e degli ecologisti di tutto il mondo - così esordisce in una nota Adriano Cardogna, Presidente dei Verdi in Consiglio regionale – è un ramo del grande albero della Green Economy che affonda le radici nel rispetto dell'ambiente, del paesaggio, del territorio, della salute dei cittadini e del valore della partecipazione ai processi decisionali delle Comunità Locali. Lo sviluppo delle energie rinnovabili, opportunamente incentivato grazie all'impegno dei Verdi, deve produrre risparmio per famiglie, imprese e comunità, creare posti di lavoro, portare benefici all'economia reale e alla qualità dell'ambiente, e non produrre rendite finanziarie per pochi a danno del tessuto socio-economico, specialmente rurale, della nostra regione, come sta avvenendo.
E' il caso delle centrali a BIOGAS che, come è avvenuto per il fotovoltaico a terra, in vigenza della sola normativa nazionale permette a chiunque di richiedere autorizzazioni per la loro realizzazione, alla sola condizione di essere sotto ad 1 MegaWatt di potenza. Questa sola condizione, presente nella legge regionale sulla Valutazione di Impatto Ambientale, è stata riconosciuta insufficiente nei motivi dell'impugnativa con cui il Governo ha ricorso davanti alla Corte Costituzionale. Infatti le norme comunitarie relative alla Valutazione di Impatto Ambientale indicano che oltre alle dimensioni è necessario valutare il cumulo con altri progetti, l'uso di risorse naturali, l'inquinamento, il disturbo ambientale, la localizzazione dei progetti per poter considerarne la sensibilità ambientale in riferimento all'uso attuale del territorio e alla capacità di carico, le caratteristiche dell'impatto potenziale riferito all'area geografica e alla densità della popolazione. Infine sempre le norme comunitarie impongono l'informazione preventiva dei cittadini proprio allo scopo di far partecipare le Comunità Locali alle fasi decisionali in materia ambientale.
Se la Corte Costituzionale dichiarasse l'incostituzionalità della normativa regionale e dovesse risultare che le centrali andavano assoggettate a VIA, le autorizzazioni rilasciate che valore avrebbero ?
Per tutte queste motivazioni – conclude il Presidente Cardogna – è mia convinzione che l'iter delle autorizzazioni andrebbe sospeso per il principio di autotutela della Pubblica Amministrazione ed auspico un ruolo attivo della Regione che tenga assolutamente conto delle indicazioni e delle preoccupazioni del Consiglio Regionale espresse nella seduta del 12 giugno scorso
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