martedì 2 novembre 2010

Furti ai danni degli appassionati di birdwatching nel Parco del Delta


Una Lettera su cui riflettere... ogni commento è superfluo, la sottoscrivo al 101%...

Tratta Da Ravenna Notizie del 02/11/10

"Per vostra opportuna conoscenza, vi informo dell'ultimo grave episodio avvenuto ieri, nei pressi delle Valli di Comacchio, di cui sono stati vittima due esperti birdwatcher italiani" afferma il dottor Stefano Volponi, biologo e membro dell'Associazione Italiana Guida Ambientali Escursioniste di Ravenna.

A commento della cronaca sotto riportata nella testimonianza diretta di uno degli involontari protagonisti dell'evento, vorrei sottolineare, ancor più di quanto fatto da me e da molti altri nelle precedenti occasioni, come continui imperterrita ed impunita la "caccia" a birdwatcher e turisti nel Parco del Delta del Po.
Questo nonostante le decine di denunce alle forze dell'ordine di Ravenna, Ferrara, Comacchio, Sant'Alberto, Longastrino, Marina Romea, Cervia, Porto Tolle, ecc., le numerose lettere ed email a giornali ed amministratori locali, gli innumerevoli contatti e iniziative prese da molti "portatori di interesse" (birdwatcher, guide, associazioni e operatori nel settore del turismo ambientale, operatori del parco, forestali, ma anche surfisti e pescatori sportivi) per attivare tutti gli Enti preposti alla promozione del turismo, alla gestione del territorio, all'ordine e alla sicurezza dei cittadini.

In tanti ci chiediamo: occorre attendere passivamente che succeda qualcosa di ancora più grave perché si cominci finalmente a fare qualcosa di concreto?

Ormai è diventato impossibile fruire serenamente del nostro territorio e ogni iniziativa di "turismo" naturalistico (e non) comporta rischi tali da far preferire "il Grande Fratello" in TV piuttosto che una passeggiata sulla spiaggia o una visita in pineta (tanto per chiarire che nessun sito è ormai sicuro, ancora domenica scorsa 24 u.s. nel parcheggio delle diga di Porto Corsini si è verificato un furto con scasso ai danni di un pescatore di Forlì, il tutto Alle ore 16.00 con ancora decine di persone presenti e numerose auto parcheggiate).
Mi pare inutile far notare che nelle condizioni attuali tutte le iniziative per la "promozione" turistica del nostro territorio sono destinati a fallire ed i soldi spesi (sia pubblici che privati) sono buttati al vento: più dei tanti soliti opuscoli e delle fatue parole valgono le testimonianze di amici e conoscenti, se non ancor di più le tristi e costose esperienze personali.
Come altri colleghi, da operatore economico "saltuario" del settore, perché diciamocelo chiaramente, a parte scolaresche e pochi gruppi organizzati un mercato del turismo naturalistico non esiste, lamento l'insostenibilità della situazione attuale che di fatto preclude la possibilità di lavorare sul territorio. Non è difficile capire come sia impossibile investire tempo, energie e risorse per fornire un servizio professionale di guida ambientale quando in tutti i siti di interesse del Parco (sia emiliano-romagnolo che veneto) è impossibile allontanarsi anche solo di pochi metri dai mezzi di trasporto o lasciare l'auto (nel caso di turisti spesso carica di bagagli) incustodita anche solo per pochi minuti senza correre il rischio di subire danneggiamenti e furti per centinaia o, più spesso, migliaia di euro.
Mi permetto un'ultima considerazione: anche in occasione della fiera del birdwatching 2010 di Comacchio, ho sentito molti operatori del settore turistico, lamentarsi sconsolati che il turismo naturalistico stenta a decollare, che la declamata destagionalizzazione dell'offerta è ben poca cosa, che la presenza di birdwatcher - in particolare stranieri - rimane marginale e certamente molto al di sotto delle potenzialità e soprattutto delle aspettative. E' del resto sufficiente avere un po' di dimestichezza con siti e forum specializzati per rendersi conto di come al nostro Delta venga preferito quello del Mar Nero (sic!), e come oltre alle mete classiche (Camargue, Spagna, UK e Isole Atlantiche) diventino via via sempre più popolari i paesi scandinavi (costosi ma assolutamente ospitali e sicuri) e molte località dell'est europeo, le quali complessivamente hanno forse meno da offrire, ma che si stanno organizzando sempre meglio.

Restando a più completa disposizione per ogni possibile concreta ed attiva forma di collaborazione, mia e degli altri "stakeholder", porgo i miei più speranzosi saluti".

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