Come sempre o quasi, qui in provincia di Ravenna, quando si tratta di far cavolate, siamo sempre in prima linea e non ci facciamo mancare niente...
Uno zoosafari che non ha nessun motivo di esistere, specialmente in un territorio dove non mancano di certo gli animali in libertà e territori teoricamente favolosi, poi purtroppo deturpati dall'essere umano ....
Cosa c'entrano bisonti e zebre, antilopi e struzzi africani con il litorale e la pianura romagnola???...
Chi AMA gli animali li lascia nel suo abitat e nel suo territorio e quand'anche fossero animali provenienti da altri zoosafari, gli oltre 20 miliardi delle vecchie lire investiti nel progetto, sarebbe stato molto più intelligente e lungimirante investirli nella tutela del territorio e della fauna autoctona ed in infrastrutture per poterla ammirare.... chi ci mette tutti quei soldi non lo fa certo per beneficenza, ed i primi a rimetterci in caso di difficoltaà economiche o di gestione saranno ovvviamente gli animali, che non avranno tutte le cure e le attenzioni di cui necessitano, vivendo in un contesto non loro....
Tratto da il Corriere di Romagna del 10/10// 2010
Le Dune del Delta. Dopo lo stop per modivi economici la societa' annuncia l'inaugurazione per la prossima stagione
Zoosafari: nel 2011 si apre
(Speriamo di no!!! ;-) )
E' gia' attivo il sito che pubblicizza il parco faunistico della Standiana, Ravenna. La stagione 2011 portera' all'inaugurazione dello zoosafari?
E' quello che viene comunicato nel sito internet http://www.ledunedeldelta.it/, che gia' parla di un parco faunistico di nuova concezione. Tuttavia ancora incerti sono i dettagli e il periodo di apertura. Per la societa' Alfa 3000, titolare del progetto, l'iter amministrativo non e' ancora terminato.
Il progetto, come spiega lo stesso sito web, e' finalizzato alla creazione di "un luogo che permetta all'uomo di appassionarsi degli animali e dell'ambiente, di capire le intime leggi che regolano il delicato equilibrio di rapporti e dipendenze presenti in ogni nicchia ecologica, portando al grande pubbloico uno sguardo d'insieme dell'animale e del suo mondo".
Per fare questo, si vorrà mettere "a disposizione gli spazi regolamentati dalle leggi regionali, provvedendo al loro benessere, con acque correnti, ricoveri all'ombra, alimentazione quanto piu' possibile naturale, locali adeguati".
Il parco sara' situato su un'area di 40 ettari nella zona della Standiana, in localita' Mirabilandia.
Ad occuparsi della sua realizzazione e' stato chiamato lo Studio Rusticali di Russi. La societa' Alfa 3000 si e' avvalsa della consulenza anche dell'etologo Giorgio Celli dell'Universita' di Bologna. Si e' voluto puntare sulla dimensione culturale ed educativa della struttura, che sara' caratterizzata dalle "Palazzine della divulgazione": "Interattivita' con gli animali: la nursery", "Le biodiversita' notturne" e "Dal mare alla terra".
L'area sara' sottoposta al rimboschimento e verranno ospitati 198 esemplari di animali, secondo la prima bozza del progetto. Fra loro, bisonti e zebre, antilopi e struzzi africani, cervi nobili e lama, cammelli, mufloni ed emu', provenienti da qualsiasi regione del pianeta.
L'attuazione del parco faunistico era gia' stata esaminata dettagliatamente a livello burocratico ed era stata monitorata, fra il novembre 2005 e il maggio 2006, da una conferenza dei servizi composta da Comune di Ravenna, Provincia di Ravenna, Arpa, Ausl, Soprintendenza ai Beni ambientali ed arichitettonici di Ravenna, Consorzio di bonifica della Romagna centrale, Autorita' dei Bacini regionali romagnoli, Servizio tecnico bacino Fiumi Romagnoli, Corpo forestale dello Stato, Vigili del fuoco, Hera, Romagna acque, superando positivamente la valutazione di impatto ambientale. Poi, il 1 agosto 2006, una deliberazione della giunta comunale aveva preso atto che gli esiti della conferenza evidenziavano che il progetto "risulta nel complesso ambientalmente compatibile", affermando l'esistenza della possibilita' "che sia possibile di conseguenza realizzare" il parco faunistico, che tuttavia avrebbe necessitato di ulteriori licenze ed autorizzazioni pubbliche. A sospendere la fase operativa, la lievitazione dei costi (dai 4 ai 9 milioni) e, sembra, la rigidita' di alcuni istituti bancari nel favorire la concessione di credito.
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