Hera, i rifiuti e la camorra |
Nel consiglio di amministrazione di Heracomm Mediterranea c’è il genero di un boss casalese, Imola si prende i rifiuti, Hera è in affari con Cosentino.
"Siamo i cugini di Campania".
IMOLA – In Provincia, nelle fila del centrosinistra, c’è chi la definì una “situazione imbarazzante”. Era il 2009, e i media avevano reso noto il legame tra Hera e Nicola Cosentino.Con la famiglia dell’allora sottosegretario del Pdl, accusato di concorso esterno in associazione camorristica, dietro la fiduciaria Scr socia di Hera in Heracomm Mediterranea. Nel consiglio di amministrazione di quest’ultima società siede Giovanni Cosentino, fratello di Nicola e, secondo quanto scritto in un articolo dell’Espresso, “sposato con la figlia del boss Costantino Diana, poi deceduto”. Proprio l’Espresso, la scorsa settimana, ha ricordato la vicenda di Heracomm Mediterranea, a proposito del nuovo carico di rifiuti napoletano (il primo, di 5 mila tonnellate, è arrivato a gennaio) che potrebbe essere depositato nella discarica imolese di Via Pediano.
La famiglia di Casal di Principe, in sostanza, si legò con Imola nel 2001, quando Ami (la municipalizzata imolese) investì in Campania per realizzare una centrale elettrica a Sparanise (Caserta); oggi la vendita dell’energia prodotta da quella centrale è gestita da Heracomm Mediterranea, con sede a Carinaro, nel casertano. Il 50,01% è del Gruppo Hera, il 49,99% è della Scr riconducibile ai Cosentino.
“In generale si può dire che c’è bisogno di maggiore trasparenza – afferma Giuseppe Palazzolo, consigliere della lista civica Per Imola-. C’è un intreccio poco chiaro che potrebbe mettere in dubbio la bontà dell’iniziativa pubblica. Il sindaco ha sottolineato che i rifiuti possono essere accolti a Imola sulla base di un principio di solidarietà: qui bisogna capire se oltre la solidarietà ci siano degli interessi, e con chi”.
E il Pd, che tiene ben saldo il timone di Hera, da una parte ascolta le parole durissime di alcuni leader del partito nei confronti di Cosentino, dall’altra continua a lavorare gomito a gomito con l’azienda della famiglia dell’ex sottosegretario.
Tratto dal Quotidiano La Voce del 08 luglio 2011
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