Inceneritori e Malattie! |
INCENERITORI
Sentenza discutibile
Sono una mamma, una moglie, una professionista ed una persona… tutte le mattine porto mia figlia a scola nel quartiere di Coriano, nonostante io abiti dall’altra parte della città, … tutte le mattine mentre sono in fila sulla nuova tangenziale, commento con mia figlia il paesaggio che vediamo… tutte le mattine il nostro unico commento è “quella ciminiera a righe bianche e rosse emette tantissimo fumo!!!”.
Questa scena si ripete anche in pausa pranzo o alle 16, quanto esce nel pomeriggio, o in serata, quando abbiamo udienze o riunioni, senza distinzioni di stagioni, temperature o orari. Se avessimo scelto una scuola nel nostro quartiere forse non ci saremmo mai accorte di quanto fumo viene emesso giornalmente dagli inceneritori.
Dal Corriere di Romagna – Forlì e Cesena del 28/12/2012
Da anni ripetiamo a noi stessi ed agli altri che il fumo di sigaretta attivo o passivo fa male, che lo smog dato dai gas di scarico fa male, che lo smog emesso dalle industrie fa male!!! Ed allora, dopo gli eventi giudiziari che riguardano i nostri inceneritori, dentro di me, tutte le mattine mi chiedo: “se questi fumi e queste emissioni fanno male, perché il prodotto degli inceneritori fa bene?? O comunque non fa male?? Non provoca malattie?? Non è dannoso per la nostra città??? Non è dannoso per la salute dei cittadini??”. Rimango perplessa di fronte a dichiarazioni di questo genere che ho letto sui quotidiani locali dopo la sentenza sugli inceneritori. In tutto il mondo la tendenza è quella di eliminare questi “mostri” e creare sistemi di riciclaggio e compostaggio dei materiali di rifiuto, a Forlì la tendenza è di difenderli. Si dice che a Forlì, siamo un’eccellenza in fatto di cure per tumori, istituti all’avanguardia per la cura di queste malattie, ma vorrei che fossimo il fiore all’occhiello della “prevenzione primaria”, che consiste nell’eliminare le cause che generano malattie. Non mi rassicura avere centri dediti alla “cura dei tumori” perché se abbiamo dei centri specializzati per la cura, vuol dire che ne abbiamo bisogno, purtroppo e nostro malgrado. Mi viene spontaneo pensare al caso dei terremotati, ai quali è stato detto di stare tranquilli nelle loro case, in quanto a giudizio degli esperti, non correvano pericoli. Vorrei dire alla mia amica appena operata di un tumore, che tutto il possibile si sta facendo per prevenire i tumori nel territorio e che questo periodo di malattia non sarà più influenzato da quello che respiriamo o che mangiamo. Vorrei che in coscienza tutti ci dicessimo la verità: fareste vivere vostro figlio in aree contaminate? Dareste a vostro figlio da mangiare le verdure e la frutta coltivata nei terreni in prossimità degli inceneritori forlivesi?”.
Dal Corriere di Romagna – Forlì e Cesena del 28/12/2012
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