lunedì 25 aprile 2011

Diossina oltre i limiti anche a Forlì - I medici Isde: vicino agli inceneritori i risultati peggiori


I risultati shock di uno studio con analisi indipendenti su polli, uova e latte materno

"Diossina oltre i limiti anche a Forlì"


I medici Isde: vicino agli inceneritori i risultati peggiori


L'oncologa Gentilini: "Il vero problema e' che la regione non fa queste analisi. Ma sono fondamentali per la prevenzione"

FORLI' - Diossine oltre i limiti di legge in polli, uova e nel latte materno. E le concentrazioni sono tanto più importanti quanto più ci si avvicina ai due inceneritori di Coriano. E' il preoccupante risultato emerso dalle analisi dei Medici per l'ambiente Isde, l'associazione guidata dall'oncologa Patrizia Gentilini, che ha condotto i campionamenti insieme a Stefano Raccanelli, chimico veneto, esperto di inquinamento ambientale e responsabile del laboratorio Microinquinanti organici consorzio "Inca" di Marghera, in provincia di Venezia.

I risultati sono stati presentati ieri nella sede dell'Ordine dei Medici di Forlì-Cesena e introdotti dal dottor Gian Galeazzo Pascucci. "Abbiamo deciso di fare queste indagini per misurare la diossina e le altre sostanze analoghe lì dove si vanno ad accumulare, ovvero negli alimenti e nei nostri stessi corpi" spiega Gentilini. Un'indagine che viene probabilmente condotta per la prima volta a Forlì perche' "lo studio della Regione sulle zone dove ci sono gli inceneritori (Moniter costato 3 milioni di euro) cerca queste sostanze nell'aria, cioè in matrici poco significative.

Le diossine e i cosiddetti "Pop" sono sostanze tossiche e cancerogene, prodotte da lavorazioni industriali e dagli inceneritori. "Sostanze particolarmente stabili - spiega Raccanelli - e persistenti nell'ambiente. Gli uomini le assumono al 90% per via alimentare specie attraverso carne, pesce, latte, uova e formaggi in cui si accumulano essendo liposolubili. E vengono anche trasmesse dalla madre al feto e al neonato attraverso il latte materno.

Da qui la scelta dei campionamenti su uova, polli e latte materno. In tutto si tratta di sette test condotti nell'arco di due mesi (tra febbraio e marzo 2011) di cui 3 su polli allevati all'aperto (a distanza di 800 mt, 2 chilometri e oltre 20 chilometri dagli inceneritori, 2 su uova da galline allevate all'aperto (a distanza di 800 mt e 3,8 km dagli inceneritori) e 2 su latte materno in mamme rispettivamente residenti a 500 metri e 1,9 km dagli impianti di incenerimento dei rifiuti. Ed ecco i risultati: tutti i valori sforano i limiti di legge per Pcdd (policloro-dibenzo-p-diossine), Pcdf (estremamente tossici e derivanti dalla incompleta combustione di materiale organico contenente cloro) e Pcb (altri inquinanti simili alla diossina) espressi in concentrazione di inquinanti per grammi di grasso.

Nei polli allevati a terra a 800 metri dall'inceneritore il livello e' doppio rispetto al limite (8,1 contro 4), si scende ma di pochissimo nelle faraone allevate a 2 km (7,6 contro 4) e si va sotto il limite oltre i 20 km (3,2 contro 4). Nelle uova si nota la stessa tendenza alla diminuzione quanto più ci si allontana dall'inceneritore (6,6 contro un limite di 6 a 800 mt dagli impianti, 4,7 al di sotto del limite di 6 a 3,8 km). Nel latte materno i valori sono ancora più alti: 10 su 6 (tenore massimo per il latte crudo animale) a 500 mt dall'impianto e 7,5 contro 6 a 1,9 km.
"Questi dati - dice ancora Raccanelli - sono preoccupanti ma il punto e' che non vengono fatti dei controlli sistematici per confermarli o smentirli. Esiste un regolamento comunitario che fissa delle concentrazioni massime degli inquinanti negli alimenti e obbliga gli stati membri a monitorare la situazione. In Italia, come a Forlì, questo non viene fatto. Il programma nazionale di controlli prevede 400 campionamenti di alimenti all'anno su tutto il territorio nazionale. Un'inezia".

E la prevenzione sarebbe invece indispensabile per impedire la diffusione nell'ambiente di sostanze responsabili non solo del cancro ma anche di danni riproduttivi, abortività, malformazioni, endometriosi, disturbi polmonari, anomalie dello sviluppo cerebrale.

In mancanza di studi da parte delle autorità sanitarie, i Medici per l'ambiente si sono attrezzati per dare un segnale e uno stimolo. I sette campioni (ognuno dal costo di circa mille euro) sono stati infatti pagati in gran parte dal Movimento 5 stelle (i grillini) che ha utilizzato i soldi raccolti conferendo i rifiuti differenziati durante la Wood Stock cesenate, il resto e' arrivato dall'Associazione pediatrica forlivese che ha sostenuto i costi per i campioni sul latte materno, l' Ail (associazione contro le leucemie) e l' Isde-Medici per l'ambiente.

Da La Voce di Romagna del 20/04/2011

Pubblicato "volutamente" il 25 aprile.... la nuova guerra di liberazione è ben peggiore della prima e riguarda la nostra salute e quella delle generazioni future...

Buona Luce Orso Tibetano

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