venerdì 3 dicembre 2010

Dedicato a Legambiente


Tratto da RomagnaNOI del 02/11/2010

Imola - "L’eolico mi ha distrutto la vita"

All’agricoltore Romanelli è stata diagnosticata la "sindrome da turbina eolica"
CASALFIUMANESE - La “sindrome da turbina eolica” esiste; e la testimonianza di Piero Romanelli ne è la prova. La sua azienda biologica e la sua abitazione sono circondate dalle pale eoliche di Casoni di Romagna che sono entrate in funzione un paio d’anni fa. E vive così da allora, con gli aerogeneratori praticamente sopra la testa a soli 450 metri di distanza. “Per i primi due o tre mesi non ci ho badato – spiega Romanelli -. Certo non sono un bel vedere ma credevo che ci avrei fatto l’abitudine”. Poi l’agricoltore ha iniziato a manifestare tutti i sintomi descritti dalla neurologa americana Nina Pierpont, che ha condotto studi approfonditi su 10 famiglie che vivono nelle vicinanze degli impianti eolici. “Ho iniziato ad accusare tremore interno ed esterno in tutto il corpo – afferma Romanelli – nausea, vertigini e affanno. Senza contare l’insonnia e l’emicrania insieme a un senso di agitazione incontrollabile e una voglia di voler scappare di continuo. L’altra notte ho provato anche a dormire in uno stanzino senza finestre ma inutilmente”.
Sono tanti gli esami a cui si è sottoposto Piero nel corso degli ultimi due anni, senza che venissero riscontrate patologie o anomalie nel suo organismo. Ma continuava a stare male, ad avere la vista annebbiata e una forte pressione all’orecchio, come un incessabile ronzio.
Gli studi condotti dalla Pierpont e dal dottor Miserotti presidente dell’ordine dei medici di Piacenza, hanno infatti dimostrato come le pale eoliche producano infrasuoni, non percepiti dall’orecchio umano ma a livello del sistema vestibolare dell’orecchio e andrebbero a creare anche un “effetto stroboscopico” che danneggerebbe la vista. Al tramonto infatti, con le pale rotanti, la casa di Romanelli si “illumina a intermittenza”.

Lo scorso maggio, mentre è a lavorare nel suo orto, l’agricoltore sviene improvvisamente; viene portato al pronto soccorso dove gli viene diagnosticata la Wts (Wind turbine syndrome, sindrome da turbina eolica) e viene addirittura ricoverato. “Al pronto soccorso mi hanno detto di non ritornare a casa nelle condizioni in cui ero” – ricorda Romanelli.
Ma l’agricoltore qui non ha solo la casa, ma anche il lavoro; un’azienda che produce cereali e piccoli frutti, come ribes, mirtilli e lamponi. Passa qui tutto il suo tempo, per questo i sintomi in lui si sono accentuati maggiormente. La sua compagna Federica lavora a Bologna ma anche lei ha iniziato a soffrire di insonnia e di emicrania che non va via con nessun prodotto naturale, ma solo con farmaci.

“Se un giorno sarò costretto ad andare via – si chiede Romanelli - chi comprerebbe il mio podere circondato da una centrale eolica?”
Ironia della sorte, l’azienda Romanelli sorge in una terra di confine ricadendo nel Comune di Casalfiumanese; gli aerogeneratori però sono tra Castel del Rio e Monterenzio. E’ stato abbandonato da tutte le amministrazioni a qualunque livello, locale, provinciale, regionale. E anche Legambiente l’ha messo “gentilmente” alla porta quando nel 2003 protestò per l’installazione del primo anemometro per rilevare la potenza del vento. Ma la battaglia di Piero non si ferma; c’è già un esposto alla Procura della Repubblica e il caso è seguito da un legale, da un neurologo e da un medico del lavoro, nell’auspicio di ottenere un risarcimento per i danni subiti.

“Non abbiamo mai chiesto niente a nessuno – conclude Romanelli – nemmeno quando ci sono due metri di neve e le strade sono bloccate. Volevamo solo essere lasciati in pace, e invece ci hanno portato un impianto industriale davanti casa”.

Brigida Miranda

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